giovedì 5 luglio 2012

Riassunto Capitolo 1 Promessi Sposi

Il romanzo si apre con  un' ampia e minuziosa descrizione dei luoghi dove si ambientano le prime fasi dei Promessi Sposi: il lago, i monti che lo circondano, il fiume Adda, la città di Lecco e i paesi circostanti. Attorno al lago circondato dai monti, c'erano i campi dei contadini, le case, i boschi che arrivavano fin su ai monti. Lecco era una di quelle terre, a quel tempo un grosso borgo, incamminato a diventare una grossa città.Una delle stradicciole che percorrevano i monti, veniva percorsa da don Abbondio che pronunciava il suo uffizio e tra un salmo e l'altro chiudeva il libro, a testa china e la mano destra che fungeva da segnalibro mentre l'altra era piegata dietro la schiena. Lungo la strada c'era un bivio: la strada di destra portava su al monte, l'altra andava fino giù al torrente. Come era solito fare, don Abbondio alzò la testa arrivato al bivio ma ad un tratto vide due uomini, uno di rimpetto all'altro: portavano una reticella verde al capo, due lunghi mustacchi arricciati in punta, una cintura di cuoio lucido, da essa spuntavano due pistole, un coltellaccio inserito in un taschino, degli ampi calzoni, un corno pieno di polvere da sparo, penzolante sul petto e infine uno spadone. Si facevano conoscere come i bravi. Si notava benissimo che aspettavano qualcuno e quel qualcuno era proprio don Abbondio, il quale non ne fu contento. Lesse un altro dei versi nel suo libro e affrettò il passo e quando fu tra i due uomini si fermò; uno di loro salutò don Abbondio che chiese se i signori avessero  bisogno di qualcosa. L'altro bravo rispose che non si doveva fare, perplesso don Abbondio rispose che cosa non si doveva fare, il bravo completò la frase dicendo che domani il matrimonio tra Lorenzo e Lucia non si doveva celebrare. Don Abbondio tornò a casa e difficilmente ne parlò con la sua serva Perpetua, poi andò a letto. 
Nota: Già nel primo capitolo c'è la comparsa dei bravi, allora erano i servi del padrone don Rodrigo. Nella loro descrizione si vede che era gente che non scherzava, armati fino ai denti. Don Abbondio era un prete e si era fatto prete non per vocazione ma per i soldi che a quei tempi scarseggiavano, poi perché i preti erano molto autonomi e almeno avevano qualcosa da mettere sotto i denti ogni giorno. Don Abbondio non aveva un cuor di leone, ma aveva capito che in quei tempi un animale senza artigli e zanne era come un pesce fuor d'acqua, cioè se non eri dalla parte del più forte facevi presto a ritrovarti ad un metro e mezzo sotto terra. 





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