lunedì 9 luglio 2012
Riassunto capitolo 3 Promessi sposi
Lucia racconta a Renzo e ad Agnese, l episodio che la vede coinvolta con Don Roidrigo:giorni prima, nella strada del ritorno dal lavoro della filatura, le capitò di incontrare Don Rodrigo che transitava nella stessa strada insieme ad un conoscente, camminavano e avanzavano commenti non troppo carini nei confronti della bella Lucia.L' uomo avvicina Lucia lungo la strada e scommette con un altro nobile (il conte Attilio, suo cugino) che la ragazza sarà sua. Lucia ,preoccupata, rivela poi di aver narrato l'accaduto a fra Cristoforo. Dopo che Lucia
ha placato le nuove ire di Renzo, Agnese consiglia al giovane di recarsi a Lecco da un avvocato soprannominato Azzecca-garbugli
e gli consegna quattro capponi da portare in dono al dottore. Renzo si mette in cammino verso Lecco. Lungo la strada, agitato e
incollerito, dà continui strattoni ai capponi che ha in mano: le povere bestie, pur accomunate da un triste destino, si beccano
tra loro.
Ciò dà l'occasione all'Autore per riflettere sulla mancanza di solidarietà tra gli uomini. Giunto alla casa di
Azzecca-garbugli e consegnati i capponi a una serva come segno di paga, Renzo viene fatto accomodare nello studio: uno stanzone disordinato e
polveroso in cui spiccano, alle pareti, i ritratti degli imperatori romani, simbolo del potere assoluto. Il dottore lo accoglie
indossando una toga consunta che lo fa apparire decrepito quanto i mobili della stanza. Azzecca-garbugli scambia Renzo per un
bravo e, per intimorirlo, legge confusamente una grida che annuncia pene severissime per chi impedisce un matrimonio. Credendo
che il giovane si sia camuffato tagliandosi il ciuffo che contraddistingue i bravi, si complimenta con lui per la sua astuzia.
Vengono poi proposti frammenti di gride in cui si vieta di portare il ciuffo. Renzo nega di essere un bravo, ma l'avvocato non
gli crede e lo invita a fidarsi di lui, prospettando poi una linea di difesa. Scoperto l'equivoco, Azzecca-garbugli si infuria
e rifiuta ogni aiuto, mettendolo infine alla porta. Lucia e Agnese si consultano nuovamente tra loro e decidono di chiedere
aiuto anche a fra Cristoforo. In quel momento giunge fra Galdino, un umile frate laico, in cerca di noci per il convento di
Pescarenico, lo stesso dove vive il padre Cristoforo. Per eludere le domande del fraticello circa il mancato matrimonio si
porta il discorso sulla carestia; fra Galdino racconta allora un aneddoto riguardante un miracolo avvenuto in Romagna.
Un
cappuccino, padre Macario, dissuade un uomo dal tagliare un noce ormai sterile, predicendo una formidabile raccolta di noci, la
metà delle quali avrebbe dovuto essere destinata al convento. Come predetto dal frate, l'albero fruttifica in maniera
straordinaria, ma nel frattempo il proprietario è morto e l'erede si rifiuta di donare al convento la parte concordata. A
causa di questo rifiuto, le noci raccolte si trasformano in foglie secche. Lucia dona a fra Galdino una gran quantità di noci
affinché egli, non dovendo continuare la raccolta, possa recarsi subito al convento ed esaudire la sua richiesta di inviare
presso di loro fra Cristoforo.
Renzo fa ritorno alla casa di Lucia e racconta il deludente esito del suo colloquio con
Azzecca-garbugli. Tra Renzo e Agnese si accende una piccola discussione, subito placata da Lucia, circa la validità del
consiglio di rivolgersi all'avvocato. Dopo alcuni sfoghi di Renzo ed altrettanti inviti alla calma da parte delle donne, il
giovane torna a casa propria.
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